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T60 - PIC DU MIDI DE BIGORRE (65)

Longitude 00º 09' 32" Est - Latitude 42º 56' 12" Nord

Altitude 2861 mètres

http://www.astrosurf.com/t60
0562533124 telefono del laboratorio T60 del Pic du Midi
dipartimento 65 Hautes Pyrénés nei pressi del Col du Tourmalet (quello del tour de France)

Il mio viaggio: in treno da Saint Raphael via Toulouse fino a Tarbes e pernottamento a Bagnères de Bigorre raggiungibile con il pullman.
Il mattino seguente, il gruppo che mi ha accettato, mi porta in auto alla teleferica di La Mongie.
Settimana dal 5 all'11 settembre 2005.
        Il Pic du Midi, vista primaverile, dalla stazione intermediaria della teleferica di Taoulet dove si può ammirare l'evanescente murales
l'avvicinamento estivo e primaverile
quasi in cima

terrazza e T60 sala pranzo camera
vista dal Pic du Midi verso la stazione intermedia Taoulet

DIARIO DELLA MISSIONE

5/9/2005 lunedì



alle 5h00 pioviggina a Bagnères De Bigorre
alle 8h00, siamo nella nebbia a La Mongie, all'inizio della cabinovia
ma.......... al Pic du Midi c'è il sole!

Chiunque può richiedere l'uso del Telescopio da 60cm.
Il nostro gruppo è formato da:
Rondi André e
Rondi Sylvain di Tarbes, H. Pirenei, Sud Francia;
David Bruno di Reims, Champagne, Nord Francia;
Favro Ivonne di Torino, Piemonte, Nord-Ovest Italia.



curioso quadro appeso nel bar della terrazza
Alle 9h00 al Pic du Midi splende il sole con poche nubi all'orizzonte e la temperatura è di 12° C.
Gli avvoltoi ci danno il benvenuto e non saranno mai più così vicini; alcuni sono chiari con la punta delle ali scure, altri invece sono scuri con dei punti chiari sopra le ali.
Dicono che, con il cielo pulito, si possano vedere i Pirenei al completo, tutti i 300 Km della catena montuosa.
Dalla Tarantaise arrivano un gruppo di 15 Savoiards con 7 muli, ognuno dei quali porta sulla groppa 25-30 Kg. Per far conoscere i loro prodotti e per allacciare contatti commerciali, come già fanno con il Piemonte attraverso il passo del Gran San Bernardo, offrono la toma e il vino.
                ......e poi canti, musica e allegria,

                clicca qui per sentire la fisarmonica e le voci.
Uccellini color nocciola, poco più grandi di una rondine, giocano nel vento rimanendo in stallo.
Il tempo cambia molto repentinamente alle 17h00 pioviggina;
alle 20h00 la nebbia fitta nasconde poco a poco anche l'antennone; la temperatura scende a 5° C.




Nulla cambia e alle 23h30 tutti in camera, ma poco dopo, alle 23h45, usciamo nuovamente perchè c'è un buco tutto pulito grande come il cielo di Beaulard (alta Valle di Susa) con tutto intorno, come se fossero le sue montagne, le nubi.

Tantissime stelle, una Via Lattea come non ho mai visto, ho difficoltà ad individuare la-croce-del-Nord ovvero il Cigno! (foto sotto)
Aquila con gli ammassi dello Scudo in basso a Dx.

Nessun ritocco alle foto, è così!!!

Dura fino alle 24h25 poi la nebbia riconquista tutto il cielo.

6/9/05 martedì

Alle 4h20 è tutto stellato, si vedono le montagne che spuntano da una coltre di nubi. Il tempo di vestirmi ed uscire percorrendo tutti i corridoi, ma il cielo si è ormai già quasi tutto ricoperto.
Alle 8h00 ci sono nubi con qualche squarcio di azzurro, la temperatura è di 3° C, il tempo è altalenante: foschia densa, poi poco sole.
Visito il museo scendendo con un grande ascensore tondo (il N.6) con le stelle simulate sul soffitto.
plastico all'entrata del museo:
1) antenna TDF
2) edificio interministeriale e militare
3) cupola Bernard Lyot T2M; la torre è alta 28m e misura 14m di diametro;
4) piano inclinato (rotaia) usato durante la costruzione del complesso
5) arrivo teleferica di 2 tronconi: 1° lungo 1781m; dislivello 556m; stazione Taoulet; 2° lungo 2629m; dislivello 551m;
6) edificio Baillard exposition, museo
7) torre osservazioni meteo
8) edificio Vaussenant
9) terrazza turisti
10) cupola Gentili T1M; nel 1946 era un T60, poi nel 1963 è stato sostituito con 106cm; è stato adoperato per la Luna durante le missioni Apollo in collaborazione con la Nasa; ora osserva principalmente i pianeti, le comete e gli asteroidi
11) edificio Dauzère
12) cupola Robley, chiamata "cupola del cielo notturno", era un T30 e oggi è T55 impegnato principalmente per lo studio di asteroidi, la loro orbita e le loro caratteristiche fisiche
13)cupola Charvin
14) cupola Tourelle; T50 con spettrografo e magnetografo per osservare il Sole, la cromosfera e la fotosfera: si distinguono dettagli di 150 Km. Importante per comprendere la convezione e il campo magnetico
15) cupola Baillaud Coronographe; montatura equatoriale per lo studio della corona solare; collabora con Soho della Nasa e con ESA europea
16) camere
17) ex biblioteca, i volumi sono stati trasferiti a Tarbes
18) camere
19) cucina-pranzo per operatori scientifici
20) T60
21) ristorante
3 team di 7 persone, che si occupano degli aspetti logistici, assicurano il buon funzionamento del sito capace di accogliere da 30 a 40 operatori scientifici.
Le tappe della costruzione:
  1906
  1937
  1954
  1960
  1972
  1994 chiude
  1996 viene rimesso a nuovo
  1998 arrivano gli astronomi
  2000 viene aperto al pubblico.
La costruzione iniziò nel 1880 come stazione meteo, la foto è dell'epoca; sullo sfondo l'elicottero dove ora sorge l'antennone.
alle 14h00 di martedì 6 settembre, nevica!
Alle 17h00 si riesce ad uscire e i miei amici mi fanno scoprire......
le Spectre de Brocken, nome dato a un fenomeno visto per la prima volta su un monte tedesco:
la nostra ombra sulla nebbia provoca una scomposizione della luce, un arco iridato, ancora oggi oggetto di studio e contestazioni.
La linea di collegamento tra il sole e il fenomeno deve essere preferibilmente obliqua verso il basso e deve passare per il soggetto che guarda.
Veramente molto suggestivo!

Al Pic l'ambiente è molto familiare, i ricercatori si scambiano visite e notizie lieti di condividere i risultati del proprio lavoro.

Siamo invitati dal direttore del T2m.
Tutti i telescopi sono raggiungibili al coperto tramite intricati corridoi anche sotterranei, ad esempio la torre alta 28 metri del T2m si trova oltre l'edificio dell'antennone e deve essere raggiungibile anche in pieno inverno.
Il telescopio da 2 metri, gira insieme alla cupola che ha forma singolare; tutto è comandato tramite computer e l'osservazione avviene direttamente su monitor.
Sopra a Sx si vede il Telescopio, mentre a Dx si osserva la torre con la cupola particolare






Panorama dal T2m

In serata siamo ospiti dei responsabili del T1m che ci hanno preparato una squisita crostata: hanno terminato il loro progetto e domani verrà "rialluminato" lo specchio del loro telescopio.
Questa operazione è regolarmente effettuata ogni due anni circa per ogni telescopio del Pic.
Alle 23h50 nuovamente in terrazza ad osservare le stelle apparse nel buco sopra le nostre teste, ma come ieri dura poco.
La Via Lattea è appena un po' meno ricca rispetto a ieri, pur tuttavia è sempre notevole e come non l'ho mai vista. Vedo sempre ad occhio nudo la macchiolina del doppio ammasso di Perseo, la galassia Andromeda M31 ovale e lattiginosa nonché gli ammassi dello Scudo.
Bruno fotografa M42 in Orione con un telescopio Megrez 80 e Nikon D70.

7/9/05 mercoledì

alle 7h25 levata del Sole dall'orizzonte di nubi, 0° C, c'è ghiaccio.


Smontaggio dello specchio del T1m che, chiuso in un cerchio di metallo e legno, è trasportato fino al piano terra del T2m facendolo anche rotolare per i corridoi dato il peso considerevole.




Verrà tolto lo strato di alluminio con procedimento chimico (acido prima, soda poi), quindi risciacquato e asciugato
Una volta tolto anche il più piccolo granello di polvere, verrà chiuso in un mega cilindro tagliato perpendicolarmente all'asse. Un sistema di elevazione dotato di un moto di traslazione e di rotazione (di portata 50 Knewton = 5 ton = 5000 Kg), porterà il coperchio. Prima della chiusura stagna saranno disposti gli anellini di alluminio (me ne hanno regalato uno) per ricostruire l'alluminatura dello specchio. Il procedimento completo, a partire dallo smontaggio, richiede una settimana, noi seguiremo tutte le fasi che qui ho raggruppato.

Alle 12h00, 5° C, nebbia; tutta la giornata rimane piuttosto cupa.
Nel pomeriggio André mi illustra le potenzialità del valido programma free IRIS, specifico per il ritocco delle immagini astronomiche del cielo profondo e della cromosfera solare. Non facile.
Mi illustra anche il programma per foto 3D nonché quello per le foto a 360°. Ogni giorno affrontiamo argomenti nuovi e molto interessanti.


8/9/05 giovedì



alle 9h15 sole con nubi basse su tutto l'orizzonte, 4° C; si vede una spruzzata di neve fresca sulla Neuvielle 3091m distante 11 km, mentre è più
abbondante sui lontani: Mont Perdu 3335m distante 30 km, le Cylindre 3328m e le Pic Marboré 3248m.
le nubi viaggiano veloci, comandate dal Signore dei Venti, Eolo in persona frequentatore abituale del Pic e ripreso da Bruno
Visita al Coronograph; gli operatori mettono un disco per coprire il sole quindi studiano la corona solare con le protuberanze e le emissioni; quelle più potenti si chiamano X: ecco la X17 di oggi. Alle 11h30 9°C, c'è il sole ma si sta alzando nuovamente la nebbia. Alla base della torre del T2m
vediamo lo specchio del T1m ripulito (ormai è solo più vetro), è molto spesso, direi 15 cm e sembra di color ambra.
Un piccolo squarcio per farci ammirare il tramonto, ma il cielo non promette nulla di buono e alle 22h30 scatta anche "l'alerte orage". Questo significa che automaticamente si spengono le alimentazioni di telescopi e di computer, mentre rimangono accese tutte le luci, allora andiamo a dormire; "à dodò" in gergo familiare francese, come dire "a nanna" per noi.

9/9/05 venerdì

Una bella giornata come si può vedere!
Sulla terrazza si può ammirare il bassorilievo suggestivo mentre sul terrazzino vicino al T60 si trova la meridiana. Si prende posizione sul mese corrispondente segnato su l'antennone e la propria ombra si proietterà sul cerchietto con l'ora.
Sylvain immortala l'incontro con un "ermine", ermellino, lo stesso che ritroverà la settimana seguente tra i tavolini del terrazzino accanto al T60.
Quattro passi nei dintorni



oltre ai "vautours", avvoltoi, mai più visti così vicini come lunedì, ecco un.........bruco che si riscalda al sole

alle 13h00, 6° C
squarcio senza nubi abbastanza grosso,
con il sole che brilla.
Per l'osservazione dei pianeti è più importante la focale dello strumento anziché il diametro.
I filtri sono anche molto importanti: Blu per la risoluzione; Infrarosso per la superficie; Rosso per ridurre l'effetto turbolenza ed anche ottimo per osservazioni diurne poiché interagisce bene con il blu del cielo.
Al T60 ho visto Venere in pieno giorno, 16h00, ma non stupisce perchè, se si sa dove guardare, si vede ad occhio nudo; io l'ho già fatto. Appare grande 5" d'arco cioè circa 4mm e appare poco meno che intera (come la luna quando decresce); Venere essendo un pianeta interno tra noi e il Sole, è soggetta alle fasi come la Luna e a volte è come un "croissant"!
Visto Giove in pieno giorno! 16h40, con rifrattore da 150mm, focale 210cm. L'oculare è da 40mm, per cui foc. strum/foc. oculare=2100/40=circa 50 volte ingrandito. Si vedono bene le bande, quando la turbolenza dell'aria si è calmata un po' verso le 17h00, ma persino i cirri si intuiscono.
André mi spiega come utilizzare il T60.

Non è complicato e non si discosta molto da un normale telescopio, è solo molto pesante e grosso.
Occorre solo fare molta attenzione all'ingranaggio dei motori di inseguimento, composto da un arco dentato, vedi in basso nella foto a Dx, esso deve essere spostato a mano quando arriva a fine corsa.
Ho osservato alla Coupole Turelle, lunette Jean Rosch, la grossa macchia solare, che inizia a girare in questi giorni: ci sono anche una protuberanza lunga ma molto bassa oltre ad una piccolissima.
Seguendo poi l'evoluzione della macchia su Internet, il 13/9/05 la si troverà nella linea mediana del Sole (N0808 è sotto con, in alto, la piccola 0809).
I miei amici, sempre molto disponibili nei miei confronti, hanno deciso di favorirmi dedicando tutta la serata osservativa alle mie preferenze. Alle 21h30 usiamo il telescopio come Newton (in vista laterale) fintanto che gli oggetti sono bassi in Declinazione servendomi della scala per arrivare all'oculare; quando gli oggetti saranno troppo alti allora osserverò con il telescopio da 150mm usato, di solito, come cercatore. Puntiamo su M8 Sgr Lagoon nebula, vedo bene l'ammasso con tante stelle (prendo il diametro di visuale come schizzo), sulla Sx vedo una specie di croce, poi, più a Dx, c'è una stella molto luminosa con un velo leggero di pseudo nuvoletta cioè la nebula.
M22 Sgr, sembra un batuffolo con 2 cornetti che si aprono lateralmente verso Sx, come un sacchettino pieno di diamantini; la foto di Internet a Dx non rende quanto la realtà osservata.
NGC7009 Aqr, nebula planetaria, allungata e leggermente irregolare da una parte, colorata in verde salvia-azzurrato, io difficilmente vedo i colori con il mio Celestron.
Bellissimo qui - e tutto senza filtri!
Dumbbell M27 Vul
alias il manubrio; spettacolare.
M62 Oph, ammasso globulare; pallido, esso forma un triangolo rettangolo con altre 2 stelle più luminose; i contorni sono evanescenti e sfumati mentre il nucleo appare granulare.
E ancora la splendida M31, galassia Andromeda, che si riesce a scorgere a occhio nudo, nel T60 si vede il nucleo centrale molto intenso (l'oculare non riesce a contenere tutta la galassia); piccola e tonda M32 è distinguibile dalla stellina laterale, mentre dalla parte opposta, oltre il nucleo, si vede M110 di forma allungata.
La ricerca degli oggetti viene fatta velocemente e con molta sicurezza da Sylvain usando la tecnica "salta-stella", ma volendo passare verso M33 Pinwheel Galaxy purtroppo arrivano le nubi e la ricerca è vana, peccato perchè non sono mai riuscita a osservarla. Alle 24h30 iniziano a cadere le prime gocce e Bruno, nel frattempo, riprendeva il temporale con fulmini su Tarbes.

10/9/05 sabato


Pioviggina per tutta la notte e fino alle 9h00, 3° C;
in mattinata la nebbia gioca ancora con noi regalandoci altri spettri, aloni iridati e squarci di azzurro. Il tempo qui è mutevolissimo e c'è sempre la possibilità di scattare qualche foto.
Verso Nord la nebbia sembra danzare avanzando verso il T60, ma per fortuna se ne andrà presto e alle 19h00 con binocolo ho visto verso Sud la luna a 0°14' da Antares Sco, ma anche Giove e Venere. La foto è di Bruno con la Nikon D70.
Osserviamo la luna, alle 21h10 con rifrattore e con oculare da 25mm, insieme ai responsabili della cupola Turelle, (del Sole).
Il terminatore è di 7 gg (sarà il 1° quarto domani) e passa all'incirca: Valle Alpis, Promontorio Agassiz, tocca Aristillus e Autolycus, Conon, Triesnecker, Seeliger, Hipparchus, Albategnius, Parrot, Werner, Stofler X, Heraclitus D e Deluc L per cui il famoso gruppo di Ptolemaeus, Alphonsus e Arzachel è ancora in ombra. La sua distanza dalla Terra è di 377.877Km, il diametro apparente è 31'.62.
La colongitudine 357.8° (serve per conoscere la Longitudine del terminatore); la fase è 98°.4 (scende a 90° al 1°Q) e l'illuminazione è del 42.3% (sale a 50% al 1°Q); la librazione in Lat. è +06°27' mentre in Lon. è -06°42'. La Librazione è l'oscillazione della Luna che ci permette di osservare una piccola zona della faccia nascosta.
E' sorta alle 13h34, culmina alle 18h02 e tramonterà alle 22h24. Da tener presente che in questa osservazione vedo capovolto (come la foto).
Vicino al terminatore c'è un cratere con picco centrale: è Albategnius, 139Km diam; il suo fondo è vasto, piatto e accoglie depressioni, le alte pareti sono sovrapposte da piccoli crateri.
Sotto (ma vedo capovolto) c'è cratere con cratere centrale (17Km diam) e con 2 craterini NS sul bordo: è Hipparchus 155Km; fondo piatto molto esteso contenente leggeri crateri, ma anche solchi paralleli tipo Rime. E' una formazione molto antica, deformata, con versanti scoscesi su cui si trovano i crateri Horrocks (31Km) a N e Halley (37Km) a S sul cui fianco vedo 3 mini crateri che vanno diminuendo come diametro: Hind(31Km), Hipparchus C(17Km) e il senza nome.
Seguendo la linea del terminatore fino al bordo vedo crateri piccoli e medi con tante minuzie e particolarità.
...in alto, all'altezza dei crateri interagenti (2 piccoli e 1 Grande), a Sx, c'è un cratere che sembra una faccia, gli occhi, il naso bislungo, un piccolo buco per bocca...è Maurolycus.
Sylvain imposta al telescopio la webcam inquadrando M16 Ser Cauda, alias nebula Aquila. Io guardo con il rifrattore.
Splendida, intravedo anche la nebula. Purtroppo presto ricompaiono le nebbie.

11/9/05 domenica

Mi alzo presto per salutare l'Alba.
Alle 7h35 ho terminato di scattare le ultime foto, -2° C; la giornata è buona soprattutto verso Sud, anche se le previsioni sono pessime e c'è "l'alerte neige".
L'ultimo regalo del Pic: un Brocken gigante!
Alle 8h40 verso la teleferica per la discesa a La Mongie e poi un ultimo sguardo dalla statale.


Con la gentilezza di sempre i miei amici mi accompagnano in auto fino alla stazione di Tarbes e al treno che mi porterà felicemente a casa.
NEL CUORE LE COSE NON FINISCONO MAI _ UN GRAZIE A TUTTI, VICINI E LONTANI